martedì 27 febbraio 2007

Autoanalisi di condominio

foto di Vladimir Boskovic-Belgrado 2007.


“Scusi signora, posso vedere la sua caldaia, magari è uguale alla mia…” e ti infili in casa sua, senti un odore di famiglia riunita, di scarpe da ginnastica di un adolescente, di un bimbo influenzato accucciato nel lettone, del profumo della ragazza pronta ad uscire, del fritto della mamma ai fornelli, del cane umido, della soffitta legnosa. Li conti e sono cinque, come non sei più stata da 6 anni…è già molto che sei entrata senza nessuna resistenza, adesso non esagerare con il sentimento, sei qui solo per vedere se ti raccapezzi con la caldaia; ma lei è così dolce in quella camicia da notte azzurra, vorresti farti abbracciare, la inviti a casa tua come se la conoscessi da anni, e in fondo lo sogni anche che tra qualche anno tu possa chiamare lei se hai la febbre, insegnare alla ragazza grande a cucire a macchina, che il ragazzo ti chieda di organizzargli una festa…non sai fino a dove puoi spingerti, potresti passare per pazza, ed è già molto che ha visto la tua casa, che è entrata in pantofole e ha capito che sei una brava persona e non vuoi fare niente di male. Lascia stare che oltretutto ti senti sola, spaurita, abbandonata, che la tua famiglia è lontana e frantumata, che i tuoi amici sono distanti km, che lavori troppo e non riesci nemmeno a sentirli. Salutala e concentrati sulle cose che hai, che mi sembrano già tante: una casa nuova a colori, radiotre che si sente benissimo, cipressi all’orizzonte, un lavoro che ti piace, ma soprattutto un Amore così grande con cui andare a dormire...

“Disculpe señora, puedo ver su boiler, puede que sea igual al mío…” y te metes en su casa, sientes un olor a familia juntada, zapatos del gimnasio de un adolesciente, de niño enfermedito en la cama grande, olor de la muchacha lista para salir, de frito de la madre a las estufas, a perro húmedo, al ático de madera. Los cuentas y son cinco, como lo erabais vosotros hace 6 años… ya es mucho esa entrada sin ninguna resistencia, ahora no exageres con la emociòn, estàs allì solo para ver si consigues lo del boiler; pero ella es tan dulce en el camisón azul, quisieras que te abrazara, la invitas a ver tu casa nueva como si la conocieras desde años, y la verdad es que lo estàs soñando que dentro de unos años puedas llamarla si tienes la fiebre, enseñar a la muchacha grande a coser a máquina, que el muchacho te pida organizarle un party… no sabes hasta donde puedes empujarte, podrías pasar por loca, ya es mucho que ha considerado tù casa, que ha entrado en deslizadores y ha entendido que eres buena persona y q no deseas nada malo. No le vayas a decir q te sientes sola, abandonada, , que que tu familia lejos y machacada, que tus amigos kilómetros distantes, que trabajas demasiado y tú no tienes tiempo para visitarlos. Saludala y concentrate en las cosas que tienes, que me parecen ya muchas: una casa nueva a colores, radiotre que se escucha muy bien, cipreses al horizonte, un trabajo que te gusta, y sobretodo un gran amor con quien ir a dormir...





2 commenti:

Kkunn ha detto...

Mi commuovi sempre. Forse perchè per me è troppo importante sapere che rimani in piedi, sapere che sai dell'importanza di un amore come il vostro. Che poi lo so che se gli altri condomini saranno distanti tu li saprai inventare più vicini.
E mi chiedo qual'è il nuovo inizio di cui mi parli nel commento(a parte la nuova casa?), mi dici che sarà bello per te ricominciare ad annoiarti e non so se stare tranquilla o meno. Che ho una paura fottuta di non vederti nemmeno più verde su quel cazzo di messenger.

Kkunn ha detto...

Ma guarda un pò..e ke kazzo..mi era venuta la paranoia che non volevo mettere anche sul tuo blog la risposta che mi è venuta spontanea sul mio blog perchè sennò ti invadevo...ma poi ho pensato: ma è la mia Simo!!!!Le mi conosce, mi ama per quella che sono e, soprattutto, la sua casa è la mia casa, reale o virtuale che sia e, almeno da lei, entro quando mi pare, giusto??? E allora ti copio il messaggio anche quì, anche se il messaggio precedente era sempre mio, alla faccia de chi ce vo' male, inculo ai fetenti, tiè.
Ciao anima mia.

vita mia. Sapessi come ti capisco. Basta toccare l'amore, quello vero, per rendersi conto di quante maschere abbiamo indossato. Maschere che pesano, energie male indirizzate che, a mio parere, è più giusto utilizzare per abbellire quella che tu, giustamente, chiami la nostra casa interiore. Perchè è li che torniamo quando abbiamo freddo, quando vogliamo ballare. E questo non significa non credere più negli altri, significa sapere che gli amici con la A maiuscola sono belli proprio perchè rari. Persone in carne e ossa che con la tua bellezza hai sempre attirato, perchè sei potente quando come un fiore ti apri. E non sai quanto mi ha fatto bene vedere, nel nostro condominiono virtuale, che puoi contare su una Persona come Antonio che ti sta vicino pur essendo da te fisicamente lontano, è il miracolo dell'essersi incontrati dopo tanto cercarsi.